LA STORIA DI ERSILIA

Ersilia, nata a Olle quando ancora non era Italia, il 1° Ottobre 1905, secondogenita di quattro figli, avrebbe voluto studiare, ma i tragici eventi della guerra infransero i suoi sogni.

Donna di forte carattere, altruista ad oltranza, scrisse le sue poesie dopo i cinquant'anni, ispirandosi principalmente dalla natura che la circondava.

Per venti anni gestì Malga Costa e là, immersa nel verde dei boschi e dei prati in fiore, ai piedi delle montagne che lei amava chiamare sue...decantava i suoi versi a coloro che lassù salivano per bearsi di quella pace e tranquillità che lei sapeva a infondere a tutti.

Si spense nel "77" all'età di 72 anni.


il nostro logo rappresenta un intreccio, che in questo luogo rappresenta le relazioni di storie e di natura, di passato e di presente, di Ersilia e di noi.

È il simbolo di come la Malga sia un luogo dove le vite si incontrano e si arricchiscono, dove le piante e gli alberi creano, intrecciandosi, un tunnel verde che ci accoglie e ci protegge. 
 


Quando stanca m'assidio

chiedendo al tempo un riposo,

accarezzandomi il viso,

in me si desta un ricordo festoso.

Ore belle passate quassù

nel gaio volar di quei dì

come nubi passaron serrate...

e ben presto tutto svanì.

Solo i rovi secolari,

i prati tappezzati di fior,

or di neve ricoperti, e i casolari,

mi ridanno di quei tempi lo splendor.

Dolci ricordi di letizia mia

che il riposo ricambia in nostalgia...


Ersilia.



O creste stupende,

o montagne mie che impavide sorgete,

ricche di storie e di leggende,

percorrendo col pensiero le vostre vie

sempre tanto mi piacete.

Quando d'inverno ammantate di neve 

come gemme risplendete 

quando ai sacri bronzi con l'eco vostro

di roccia in roccia rispondete.

Di stelle alpine coronate

dal tramonto indorate,

vi guardo

e penso a colui che vi ha create.

Memori di tante gite spensierate,

fedeli custodi delle croci, poste a ricordo

di color che troppo arditi vi han scalate.

Voi da secoli sfidate le bufere e il solleone,

voi dei nostri cari udiste il pianto,

la voce del cannone.

O montagne mie dalle guglie snelle, 

più vi guardo e più mi sembrate belle.


Ersilia.